Ricercare, continuamente,
il senso d’appartenenza alla natura, all’infinito, all’eterea sua
perfezione.
Di fianco a me, sopra di me, distante da me.
Irraggiungibile.
Trovare poi il distacco
di un corpo imperfetto, finito,
destinato a scomparire.
Le foto si susseguono tra respiri ed apnee, luci ed ombre,
parole nascoste in bilico sul filo conduttore, seppur sottile,
tra realtà ed immaginazione.